Alessandro Lunelli

Dopo aver ottenuto la laurea con lode in ingegneria elettronica presso l’Università di Padova, Alessandro Lunelli ha iniziato la sua carriera manageriale presso McKinsey & Company. Successivamente ha lavorato in Unilever, una delle più grandi aziende al mondo e leader nel settore dei beni di consumo. Dopo tre anni trascorsi a Milano occupandosi dello sviluppo di nuovi prodotti, si è trasferito in Asia dove ha vissuto due anni tra Manila e Singapore alla guida del marchio di Axe, uno dei principali marchi Unilever a livello mondiale. Questa nuova sfida lo ha portato a girare l’Asia, dal Giappone all’India, dalla Cina all’Indonesia per favorire la crescita e raddoppiare le dimensioni del business.

Nel 2009 Alessandro è tornato in Italia per entrare a far parte del Gruppo Lunelli come Direttore Tecnico Ferrari e CEO delle Tenute Lunelli.

Affianca i cugini nella Direzione Generale della Cantina Ferrari, primo produttore italiano di spumanti Metodo Classico, e delle altre aziende del Gruppo Lunelli: Surgiva, azienda di acque minerali naturali, con la sorgente nel Parco Nazionale dell’Adamello in Trentino; Tenute Lunelli con i vini del Trentino, della Toscana e dell’Umbria; Segnana, il marchio della grappa; Bisol, storica azienda vinicola di Valdobbiadene di Prosecco Superiore e Tassoni, la cedrata storica italiana.

Alessandro è molto attivo anche in Confindustria, nella quale è Vice Presidente di Confindustria Trento; è Consigliere di amministrazione di MedioCredito Trentino-Alto Adige, un grande fondo di investimento locale.

Web3 & Vino

Le applicazioni Web3 cambieranno il modo di produrre, distribuire, acquistare e apprezzare il vino. Portare maggiore trasparenza in un settore finora velato consentirà ai produttori di mettere a disposizione dei consumatori informazioni precise sui vigneti e sulla provenienza, e di entrare in contatto con loro in modi mai considerati prima. La sicurezza della Blockchain porterà trasparenza alla catena di approvvigionamento e al movimento del mercato secondario a livello di bottiglia, fornendo agli acquirenti dati di autenticità e provenienza dimostrabili prima dell’acquisto e debellando così una quantità considerevole di frodi. Gli NFT creano opportunità di interazione tra produttore e consumatore sia al momento del consumo che dopo: gli NFT sono conservati in un portafoglio digitale e possono essere condivisi con altri appassionati e produttori di vino, offrendo ai produttori l’opportunità di vedere chi sta gustando le loro bottiglie – comprovate come autentiche – e in quali contesti.